CALABRIA

giovedì 26 marzo 2020

DELIANUOVA . PRINCIPI LEGALITA'.




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Palazzo di Città  - DELIANUOVA 
del Consiglio dei Ministri

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 38

24 Marzo 2020

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, martedì 24 marzo 2020, alle ore 14.55 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro.

DELIBERAZIONI A NORMA DEL TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI


Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, in considerazione della necessità di completare l’azione di ripristino dei principi di legalità all’interno dell’amministrazione comunale,ha deliberato la proroga per sei mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Delianuova (Reggio Calabria).


Come funzionano i commissariamenti per infiltrazioni mafiose

È una misura di prevenzione straordinaria. Si applica quando esiste il reale pericolo che l’attività di un comune o di un’altra amministrazione locale sia piegata agli interessi dei clan mafiosi.
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Lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata è stato introdotto nel 1991 ed è ora disciplinato nel Testo unico degli enti locali (artt. 143 e seguenti). Si tratta di una misura di prevenzione straordinaria, che si applica quando esiste il reale pericolo che l’attività di un comune o di un’altra amministrazione locale sia piegata agli interessi dei clan mafiosi.

Al fine di accertare il condizionamento delle organizzazioni criminali sull’ente locale, il ministro degli interni nomina un’apposita commissione di indagine prefettizia: la legge non prevede attualmente la comunicazione alle Camere dell’avvio della procedura di accesso; si tratta di una lacuna che andrebbe colmata al fine di informare l’opinione pubblica e le forze politiche di un fatto così rilevante nella vita di un ente locale.
La Commissione svolge un approfondito esame dell’attività amministrativa, analizzando anche le risultanze delle indagini giudiziarie sui gruppi criminali presenti sul territorio e gli eventuali provvedimenti adottati nei confronti di amministratori locali e dipendenti; il prefetto trasmette le conclusioni di questo lavoro del comitato provinciale per l’ordine pubblico (che esprime il suo parere al riguardo) e poi al ministro dell’Interno, il quale decide se archiviare (in tal caso la relazione del prefetto non è pubblicata: è un’altra lacuna della normativa attuale) oppure sottoporre la proposta di scioglimento al consiglio dei ministri che delibera nel merito; il successivo decreto di scioglimento del presidente della repubblica, con allegati la relazione del ministro e quella del prefetto, precisa la composizione della commissione straordinaria di tre membri, cui affidare la gestione dell’ente per un periodo massimo di 18 mesi, successivamente prorogabili a 24 mesi, al termine del quale si svolgono nuove elezioni. La relazione del prefetto è inviata anche all’autorità giudiziaria ai fini dell’eventuale applicazione delle misure di prevenzione.
Il commissariamento per infiltrazioni della criminalità organizzata può essere deliberato anche con riferimento ad enti precedentemente sciolti ai sensi dell’art. 141 del Tuel (come avviene ad esempio per le dimissioni del sindaco o della maggioranza dei consiglieri, cui fa frequentemente seguito il commissariamento ex art. 143). In base all’art. 146 del Tuel, la procedura di scioglimento si applica ad altri enti locali (comunità montane, unioni di comuni, circoscrizioni etc.), ai consorzi di comuni e province, nonché alle aziende sanitarie ed ospedaliere, oggetto di particolare interesse da parte delle organizzazioni mafiose (14 procedure di accesso dal 1991 a novembre 2019).
Contro il decreto di scioglimento è possibile presentare ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di stato:  i giudici amministrativi decideranno in merito alla legittimità del decreto di scioglimento, dopo aver acquisito i verbali delle sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ed il testo integrale delle relazioni della commissione di accesso e del prefetto, anche se segretate: i giudici potranno così effettuare una rigorosa valutazione complessiva degli elementi raccolti dal prefetto, alla luce delle puntuali contestazioni della difesa (in passato si sono verificati diversi casi di annullamento dei decreti da parte di Tar e Consiglio di stato).