La festa delle matricole: una tradizione goliardica
(foto tratta dal web)
Quando
si parla di Goliardia,
si sta parlando di tradizione, cultura, usanze che vengono tramandate nei
secoli da adepti ad adepti. Tra questa infinita lista di usanze, ve n’è una che
coinvolge tutta la comunità degli universitari e non. Risalente al XIX secolo,
la “festa delle matricole” si è nel tempo consolidata nella
tradizione goliardica.
“Vulgaris
matricola minus quam merda”, cioè “la matricola è meno che un
pezzettino di…”.
Questo è il simpatico modo in cui vengono apostrofati tutti i nuovi iniziati alla Goliardia.
Le
matricole vengono prese in giro dalla notte dei tempi e probabilmente questa
usanza deriva proprio dall’antica tradizione della Goliardia.
Ma
senza nuovi iniziati la comunità di studenti universitari scomparirebbe, per
questo delle vittime sacrificali sono quanto mai necessarie.
In loro “onore”, è dunque stata istituita la “Festa delle Matricole”.
Anticamente
chiamato “Liberatio Scholarhum”, prevede la liberazione delle
matricole dalla costrizione delle lezioni e delle aule durante l’arco di una
giornata.
Questa festa coinvolge tutto il mondo universitario, ma viene organizzata principalmente dai più anziani goliardi, ovvero gli studenti con più anni alle spalle.
La festa delle matricole si chiude con l’intonazione del tradizionale “Gaudeamus Igitur”, ovvero l’inno internazionale della Goliardia. Una conclusione fatta di rumori e allegria perché, come recita lo stesso inno,
“Spassiamocela dunque, finché siamo giovani. Dopo l’allegra
gioventù, dopo la scomoda vecchiaia, ci riceverà la terra!”.
Anche a Delianuova la festa della matricola ebbe luogo più volte, coinvolgendo un numero consistente di universitari. Riportiamo sotto l'invito alla serata danzante organizzata, in occasione di una Festa della matricola deliese, presso il locale " La Baita" di Gambarie d'Aspromonte.